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Noi crediamo nella Cultura vera, ovvero la capacità dell'uomo di raccontarsi a se stesso. Nessuno escluso.

giovedì 30 maggio 2013

Con un leggero ritardo....

Riceviamo e pubblichiamo:
"Cercai verità e bellezza; trovai i rovi del disincanto. Appartenni, o  credetti di appartenere, ma gli Altri restarono sempre al di là di un vetro. Cercai, ma alla fine restai dov'ero partito". Francesco Della Torre.

Ci congratuliamo col nostro affezionato lettore, che in questi 5 mesi non ha potuto peraltro leggere NULLA su questo blog per la colpevole pigrizia del titolare, e che tuttavia ha voluto condividere con noi la sua scarna esperienza di vita, basata,a quanto pare, sul quella che sui pessimi testi di letteratura italiana di 30 anni fa si chiamava "inesausta ricerca di un mondo veramente umano". Il fatto è che l'Assoluto, e in questo mi conforta la visione del recente film di Sorrentino La grande bellezza, è per gli uomini un disperato attimo di luce, un'isola tremolante in mezzo ad un mare di tenebre, siano esse i limiti metafisici cui noi tutti siamo soggetti, o più semplicemente la mediocrità diffusa e i suoi valori di finto ugualitarismo che si traducono negli schemi estetico-comportamentali da cui discende per chi vi aderisce l'illusione di essere cool, al passo coi tempi, inserito nel circuito della Figaggine.
Il nostro Francesco, in realtà, ha cercato la bellezza (senza la maiuscola, e già per questo ci è assai simpatico) secondo i canoni di una volta, ovvero come espressione di un'armonia che placa le ansie negative e stimola i sentimenti tumultuosi ma veri che ci innamorano. Oggi la bellezza pubblicizzata dai media è parte integrante del sistema consumistico [ATTENZIONE: IL TENUTARIO DI QUESTO BLOG NON È DELLA SINISTRA ANTAGONISTA, MA CRITICA EQUANIMEMENTE E DI QUI E DI LÀ], non rappresenta un'idea di Bene incarnato o un modello da inseguire e, pur non raggiungendolo, desiderare con lo struggimento che addolcisce le cure del quotidiano. No: oggi la bellezza è un business, fa guadagnare i belli e porta i non belli per centri estetici e palestre; è fine a se stessa, nel senso che deve più che altro occupare i cervelli degli individui più impressionabili, facendo loro credere che il mondo nasce e finisce su na passerella o in un passaggio su MTV, alimentando così la stupidera di massa; al posto del dolce struggimento per la perfezione irraggiungibile troviamo gente che finisce in analisi perché non ha le gambe lunghe 1 metro e 27 cm o non riesce ad avere più di sei addominali sul ventre.
Questa bellezza massificata ed effimera, flashante e insidiosa, è uno dei nemici della Cultura, perché il vero Bello cerca sempre l'armonia tra interiorità ed esteriorità. La bellezza mediatica è puro spettro per farci dimenticare di essere dotati di anima. Pertanto diciamo NO a QUESTA bellezza e chiamiamo a raccolta gli amanti del sincretismo corpo-anima per trovare un Bello che sia bello davvero. Noi metteremo del nostro, raccontandovi, nelle prossime puntate, la leggenda di Kallistèa.

Ossequi.

Anzi no.

Abbracci.

No, troppo No Global.

Insomma, alla prossima. Ciao.